ANELLO VERDE DELLA COLLINA TORINESE


Sabato 15 maggio 2021

Parcheggiamo l’auto nell’ampio parcheggio gratuito presso la Basilica di Superga. Il meteo pare essere perfetto: un cielo poco nuvoloso che lascia spazio ad ampie schiarite è già un bell’inizio, dal momento che abbiamo intenzione di compiere i 35 chilometri con circa 1000 metri di dislivello positivo che costituiscono l’itinerario denominato Anello Verde della Collina Torinese. Noi effettueremo il percorso in due giorni con pernottamento all’Hotel Continental di Torino, per raggiungere il quale saremo obbligati a compiere una deviazione dal tracciato originale di circa 4 chilometri tra andata e ritorno. Ci aiuta un’ottima mappa escursionistica in scala 1:15000 specifica proprio dei Sentieri della Collina Torinese oltre che, auspichiamo, una buona segnaletica. Non abbiamo nessun supporto tecnologico al seguito.

Quest’ultima notte ha piovuto parecchio, ciò ci obbliga ad affrontare con attenzione la ripida e scivolosa discesa che dalla Basilica porta al Fiume Po attraverso un ben segnalato sentiero. Raggiungiamo il Parco del Meisino, da qui e sino al termine della tappa odierna nei pressi del Parco Leopardi camminiamo lungo una comoda ciclopedonale che affianca il corso del Po. Il tratto è molto bello ed interessante, carico di spunti panoramici naturali e antropici, quali diversi siti religiosi e civili: gli affluenti di sinistra Stura di Lanzo e poi Dora Riparia, la chiesa della Madonna del Pilone, quella della Gran Madre di Dio, i ponti dei Sassi, Vittorio Emanuele I°, Isabella e il Castello del Valentino in fronte a Parco Leopardi. Lungo la ciclopedonale la segnaletica è carente ma del tutto inutile grazie alla guida del Re dei fiumi italiani.

Cena al di sopra di ogni aspettative malgrado il lungo periodo di restrizioni pandemiche. Non si può ancora occupare tavoli all’interno dei locali, ma la presenza di un dehor permette un piacevole ritorno alla perduta normalità, quale è quello delle cene in pizzeria! Due pizze, l’una bianca con cipolle e gorgonzola e l’altra alla marinara accompagnate da birra fresca sono il compimento di questa bellissima giornata.


Domenica 16 maggio 2021

Un poco a malincuore abbandoniamo le rive del Po per inoltrarci nel Parco del Leopardi. Maestosi alberi, platani, conifere, latifoglie, ginko bilobe ed altre essenze esotiche catturano gli sguardi mentre saliamo verso il successivo Parco di San Vito e quindi quello della Maddalena. Proprio una sua porzione ospita il Giardino delle Rimembranze, opera del Prof. Aldo Pavari che curò l’impianto di circa 5000 alberi per commemorare 4787 caduti, soldati torinesi periti nella Prima Guerra Mondiale e ricordati uno ad uno grazie alla presenza di placchette incise coi loro nomi e gradi poste su piantoni di legno. Inaugurato nel 1925, merita senz’altro un momento di visita e di raccoglimento. Raggiungiamo quindi la sommità del Colle della Maddalena, sovrastato dalla Statua della Vittoria Alata a cura di Edoardo Rubino per volere del Sen. Giovanni Agnelli, che coi suoi 18,50 metri è la statua in bronzo più alta del mondo.

Abbandoniamo quindi il Colle della Maddalena e l’omonimo Parco per dirigersi verso l’ex convento del XVI secolo denominato Eremo dei Camandolesi in comune di Pecetto Torinese, quindi verso borgata Forni e poi la località di Reaglie. Da qui e sino a Mongreno camminiamo su strada asfaltata a scarsa percorrenza, quindi parecchi sali-scendi e un’erta salita finale ci riportano a Superga chiudendo il nostro anello con non poco soddisfazione!

La segnaletica in taluni tratti è alquanto scarsa o assente e malgrado avessimo una buona mappa qualche perdita di orientamento l’abbiamo accusata. Vale la pena segnalare due criticità: dopo l’Eremo proseguendo su strada asfaltata e circa 100 metri prima della rotonda del Passo di Arsete occorre prendere il sentiero, con imbocco non segnalato, che piega a sinistra; inoltre a Mongreno giunti davanti al cancello di ingresso di Villa Ottolenghi occorre aprirlo ed entrarci superando il Parco sino a scollinare nella vallecola attigua da dove si sale diritti verso Superga.

Nel complesso appagante itinerario da evitare dopo periodi di forti piogge, per il tipo di terreno alquanto fangoso, e con temperature non troppo alte, viste le modeste quote interessate.


Flavio Facchinetti

2021 - ANELLO VERDE COLLINA TORINESE

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