2017 OROBIE ULTRA TRAIL
Flavio Facchinetti
OROBIE ULTRA TRAIL
Era il 2015 quando l’avventura Tor des Geants mi ha fatto conoscere un mondo, quello del trail, che mai pensavo un giorno di abbracciare. Io che mi definisco un alpinista classico che non ama nemmeno affrontare palestre di roccia o ferrate, nel Tor ho vissuto emozioni senza prezzo !
In seguito ho continuato la mia vita fatta di montagne, ma anche di bicicletta, di corsa e di viaggi. Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di questa gara nata proprio nel 2015 durante l’ascensione al pizzo Coca nella bergamasca. Quest’anno è alla sua terza edizione ed il suo nome è Orobie Ultra Trail.
Sembra proprio calzare a pennello: molto tecnica e con forti dislivelli che obbliga ad una andatura piuttosto “lenta”. Non è un percorso ad anello, ma lungo i suoi 140 km e 9500 m di dislivello positivo, si parte da Clusone e si arriva a Bergamo, nella parte alta della città.
Il giornale La Stampa in un suo articolo l’ha persino definita una gara più adatta ad alpinisti e forti camminatori che trailer veri e propri, conseguenza dei sentieri che poco hanno a che vedere con le “autostrade” dell’Alta Via della valle d’Aosta che caratterizza il Tor des Geants.
Allenamenti
Per il Tor il metodo era alquanto noioso: Alagna – Gressoney – Alagna, Alagna – Macugnaga – Alagna, oppure più volte la stessa montagna nella mia Valsesia. Quest’anno alcuni allenamenti sono stati una vera gioia della mente e dello spirito : tour Monviso, tour Bessanese, tour Brec de Chambeyron e Sentiero Bove.
Quest’ultimo l’unico non percorso in giornata poiché per la sua bellezza e unicità sarebbe stato offensivo.
Materiali obbligatori
Due le basi vita per questa competizione: Valbondione e passo di Zambla, in cui è possibile sostare rispettivamente 2 e 3 ore. Qui si trovano le sacche consegnate alla partenza con ricambi vestiti e scarpe.
Al seguito nel proprio zainetto occorre mettere i materiali obbligatori: telefono cellulare, bicchiere personale, riserva d’acqua da 1 litro, lampada frontale con batteria scorta, telo termico, fischietto, benda elastica adesiva per fasciature d’emergenza, riserva alimentare, giacca a membrana impermeabile e traspirante con cappuccio e pantavento lunghi a gamba intera.
Oltre al tempo max di 47 ore, occorre transitare nei tempi consentiti i cancelli orari di Valbondione, rifugio fratelli Calvi e passo di Zambla. Per quanto riguarda il mangiare i ristori sono ottimi e le barrette portate al seguito sono rimaste nello zaino.
Gara
E’ fine luglio e la partenza alle 10.00 del mattino alla quota di 647 m forse non è troppo indovinata dall’organizzazione, per il caldo che incide sul morale. Mi spiegano che è l’unico sistema per far transitare i corridori nei posti giusti al momento giusto per il risvolto mediatico. D’altronde queste manifestazioni hanno dei costi di cui occorre tenere conto. Si parte subito con una lunga ed erta salita composta da un serpentone dei 280 iscritti al percorso lungo. Domani partiranno anche quelli della versione “breve” di 70 km. Impossibile sorpassare poiché la traccia è stretta e il terreno al di fuori di essa non lo permette. Non passano troppe ore e tra soste ai ristori e qualche rinuncia, il problema code si esaurisce. Il cielo è sereno ed è un vero spettacolo vedere i concorrenti più avanti arrampicarsi sulle affilate creste delle Orobie. Con la macchina fotografica ben posizionata riesco pure ad immortalare questi momenti in più occasioni. Comunque vada quest’avventura so’ che non ci sarà un secondo tentativo e voglio immortalare questi momenti così intensi. Queste gare di trail su lunghe distanze consentono di compiere percorsi quasi impensabili in normali trekking. Grazie ai punti di ristoro, agli zaini leggeri, l’assistenza medica e soprattutto un buon allenamento, si compiono in pochi giorni lunghissime distanze.
Le soste ai ristori sono fondamentali, occorre essere veloci ma rifornirsi sempre di cibo e bevande. Tra il cibo si può trovare pasta, brodo caldo, formaggio, snack salati e dolci, frutta ( banane, pesche, angurie, mele ) …
Per le bevande : acqua, bevande con Sali minerali, coca cola, tè caldo, caffè, in due posti anche birra. Al primo base vita di Valbondione mi fermo una cinquantina di minuti, al secondo di Zambla quasi due ore per riposare e un controllo ai piedi che per fortuna stanno bene.
Per queste distanze in cui ci si muove giorno e notte è buona cosa non compiere alcuna modifica all’andatura, ai pasti, alle brevissime soste … e non occorre allenarsi camminando nelle ore notturne se si frequentano le montagne con continuità da anni.
La parte finale del percorso che porta a Bergamo alta è la parte più noiosa ed interminabile ed è proprio nelle ultime due ore che piove con violenza per poi quietarsi negli ultimi chilometri.
Conclusioni
L’Orobie Ultra Trail è una gara non adatta a tutti per la sua unicità. Numeri alla mano, mentre al Tor i rinunciatari superano mediamente il 40%. Qui nelle prime due edizioni si è toccato il 60% con meteo avverso, quest’anno grazie al meteo buono comunque più del 50% non è arrivato al traguardo. Ogni anno gli iscritti aumentano nel percorso “corto”, ma non in quello lungo. I numeri non sono le parole che si possono interpretare, ma sono la realtà dei fatti !
Quasi inaspettata e felice conclusione in 39 ore questa magnifica esperienza poiché avevo i miei dubbi in qualità di neofita … si poiché avendo partecipato a solo due gare di trail rimango un neofita di questa disciplina.