CAMMINO PORTOGHESE

SANTIAGO DE COMPOSTELA


Rientrato da pochi giorni da questa ultima esperienza condivisa con mia moglie Stefania, ne raccolgo i ricordi e cerco di trasferirli su carta.

E’ passato proprio un anno dalla mia prima avventura: 748 chilometri in Cammino da Pamplona a Santiago de Compostela, il cosiddetto Cammino francese, da solo e con la mia bicicletta; ora ho vissuto momenti di coppia e a piedi, come è giusto che sia, lungo il Cammino portoghese.

Con un volo diretto dall’Italia, siamo atterrati il giorno di Pasqua a Porto in Portogallo e da qui ha avuto immediatamente inizio il nostro percorso. Nove giorni continuati di Cammino, sempre accompagnati da cieli sereni o, più raramente, poco nuvolosi; e già questa è stata una grande fortuna visto che la pioggia pare essere una compagna abituale in queste zone. Il tragitto complessivo di 223 chilometri è stato appunto diviso in nove tappe, delle quali le prime quattro in Portogallo e poi le successive cinque in Spagna; tappe non equamente ripartite per tenere conto delle possibilità di alloggiamento. E così la nostra tappa più corta è stata di 18 chilometri, mentre la più lunga di 34; mediamente abbiamo camminato intorno ai 24 chilometri giornalieri, così divise:

Porto (fermata metro Vilar Pinheiro) – San Pedro de Rates 22 km

San Pedro de Rates – Tamel 25 km

Tamel – Ponte de Lima 24 km

Ponte de Lima – Valenca do Minho 34 km

Valenca do Minho – Mos 25 km

Mos – Pontevedra 28 km

Pontevedra – Caldas de Reis 23 km

Caldas de Reis – Padron 18 km

Padron – Santiago 24 km.

La differenza tra i due Paesi ci sono e non sono poche. In Portogallo, se non si mastica il portoghese, è bene parlare in inglese o al limite in italiano, nessun tentativo in spagnolo, decisamente non gradito. Il carovita rende il soggiorno una vera isola felice: il caffè, ottimo e non così distante dal buon caffè napoletano, costa mediamente 0,60 €, il caffelatte 1,00 €, al bar con 1,20 € si mangia un buon panino al prosciutto e con 0,90 € si beve una birra in bottiglia. Un gustoso momento di fine giornata era rappresentato dalla cena, spesso a base di pesce, baccalà o merluzzo, annaffiato da vino bianco locale e dai prezzi decisamente contenuti.

In Spagna il carovita è simile al nostro, ma è sufficiente ordinare il così chiamato menù del pellegrino o del dia e al massimo con 10 € si possono scegliere tra due primi, due secondi, un contorno, dolce, vino, acqua e a volte caffè.

Più che in Spagna, dove si cammina sovente in zone urbanizzate, in Portogallo il sentiero si snoda tra piccoli paesi e villaggi, si attraversano aree agricole adibite a svariante coltivazioni, tra cui moltissimi vigneti. Caratteristica comune per l’intero tratto i continui sali e scendi. Passaggio di frontiera tra Portogallo e Spagna è il ponte sul fiume Minho, che separa la portoghese città di Valenca dalla spagnola Tui. Da qui il numero di pellegrini incontrati è cresciuto considerevolmente, visto che Tui dista poco più di 100 chilometri dalla meta finale e 100 chilometri è la distanza minima necessaria per ottenere la Compostela, il prezioso documento che attesta l’esecuzione del pellegrinaggio. Viene rilasciata solo a Santiago dall’Officina del Pellegrino e solo se si dimostra di avere percorso gli ultimi 100 chilometri a piedi oppure gli ultimi 200 chilometri in bici. La validità è dimostrata dai timbri applicati, lungo le varie tappe, sulla Credenziale dalle strutture preposte al controllo, che possono essere bar, alberghi, chiese, uffici turistici.

Nel complesso l’intero percorso è ottimamente segnalato da frecce gialle e conchiglie, quasi impossibile perdersi. Nota curiosa osservare nel verso contrario la presenza di frecce blu a indicare la strada verso Fatima. Noi in questi nove giorni non abbiamo visto nessun pellegrino camminare in tal verso, ma può essere solo una coincidenza.

I nostri zaini di 15 kg per me e 5 kg per Stefania contenevano tutto il necessario per qualunque condizione meteorologica. Abbiamo sempre camminato con buone scarpe da corsa, senza mai utilizzare gli scarponcini da trekking, che comunque avevamo, le mantelle per la pioggia e gli ombrelli. Trovavano posto anche sacchi a pelo e sacchi lenzuolo, adatti per dormire nei cosiddetti Albergue del Pellegrino; strutture semplici che offrivano a prezzi agevolati, solitamente variabili dai 5 € ai 10 € a persona, un posto letto in dormitorio e senza colazione. Oltre a questi semplici alloggiamenti, che abbiamo trovato ben tenuti e puliti, esistono anche hostal ed hotel, dove ovviamente i prezzi cambiano pur rimanendo abbastanza contenuti in 30 € – 35 € per una camera doppia con bagno privato.

Anche quest’anno arrivare a Santiago è stato davvero emozionante. Assistere poi alla Messa del Pellegrino delle 12,00 o se si vuole delle 19,30 ha contribuito a rendere Speciale questa esperienza. La Messa è celebrata in spagnolo, noi abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un rito officiato da numerosi sacerdoti provenienti dall’Olanda, Germania, Italia, Stati Uniti, Polonia, Portogallo e Regno Unito, i quali a turno e nella propria lingua madre prendevano parte alla funzione rendendola ancora più toccante e indimenticabile.

Ci tengo a concludere queste poche righe riprendendo una riflessione che avevo già provato l’anno passato. Comunque si intraprenda il Cammino, a piedi o in bicicletta, lo spirito da perseguire è uno solo: questo è un pellegrinaggio, un percorso dell’anima prima che del corpo, un modo per ritrovarsi e ritrovare serenità interiore. Che spesso dimentichiamo, persi tra la frenesia del quotidiano vivere.

Buon Cammino!

Flavio Facchinetti


Flavio Facchinetti

2017 - SANTIAGO DI COMPOSTELA

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