1997 - OL DONYO LENGAY (2880 m) Tanzania

OL DONYO LENGAI (2880 metri)


Nella nostra lingua Ol Donyo Lengai si traduce in Monte di Dio, un vulcano sacro ai Masai e l’unico che erutta tra i minerali la carbonatite di sodio e potassio che è origine dell’estrema salinità e corrosività delle acque del lago Natron in prossimità di esso.

Siamo un gruppo di otto persone e questo ci consente di dividere le spese dei fuoristrada e della guida locale necessarie per compiere questa ascensione. Attraverso piste sterrate giungiamo in visita ad un villaggio Masai, una delle ultime etnie che è riuscita a non integrarsi completamente con il resto della popolazione tanzaniana privilegiando il proprio stile di vita di allevatori di bestiame transumanti tra gli altipiani del Kenya e della Tanzania e conservando usi e costumi propri.

Con i fuoristrada ci portiamo sino alla quota di circa 1600 metri. Per effettuare questa ascensione occorre camminare nelle ore notturne per contrastare le elevate temperature diurne, non sono ancora le quattro quando ci incamminiamo sulla traccia di sentiero che si inerpica sulle pendici del monte seguendo una linea quasi rettilinea sino alla vetta. Facile intuire che si tratta di una ascensione assai faticosa.

Riusciamo comunque tutti otto a giungere sul bordo del cratere che ha visto l’ultima eruzione nel 1993 ed ammirare il conseguente spettacolo lunare che si presenta ai nostri occhi. La meraviglia del panorama ripaga ampiamente gli sforzi.

Siamo attratti dall’insolito paesaggio, scendiamo nella cavità del vulcano tra fumi e concrezioni di carbonato di calcio scambiandoci impressioni e scattando innumerevoli fotografie. Una montagna assai particolare, ben al di sopra delle aspettative!

Al ritorno, vista l’arsura, ci facciamo accompagnare dall’autista alle cascate situate non troppo lontane dove un fresco bagno ristoratore conclude in bellezza la giornata rendendoci anche meno sofferenti nei confronti dei 40°C all’ombra misurati con i nostri termometri da polso.

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Flavio Facchinetti